Mio figlio ha sette anni ed è grasso: devo metterlo a dieta?
Innanzitutto bisogna capire che cosa si intende per “grasso”: generalmente per i bambini fino ai 16 anni di età si fa riferimento alle tavole di accrescimento per la popolazione italiana, che vengono periodicamente aggiornate e che sono il punto di riferimento anche per i pediatri che effettuano i bilanci di salute. Si definisce in sovrappeso un bambino che presenta un peso del 10 – 20% superiore a quello ideale obeso un bambino che lo supera del 20% o più.
Sovrappeso e obesità pongono il bambino a un maggiore rischio di presentare precocemente sintomi cardiocircolatori (soprattutto facile affaticabilità, ma anche apnee notturne), complicanze ortopediche (dolore, gambe ad arco o ad X, piedi piatti), oltre a disturbi della digestione e disagio psichico. Inoltre l’obesità infantile predispone all’obesità nell’adulto e alle sue complicanze.
Se ci troviamo di fronte a un bambino la prima misura terapeutica da adottare è combettere la sedentarietà: bisogna creargli una situazione in cui sia portato a muoversi il più possibile a piedi o in bicicletta e fargli scegliere uno sport gradito, da praticarsi almeno 2 volte a settimana…
In secondo luogo bisogna indirizzarlo verso scelte alimentari sane, coinvolgendo anche la famiglia nel cambiamento dello stile di vita. L’intervento del dietologo deve essere precoce in caso di obesità e/o famigliarità per obesità.
D’altra parte è anche vero che regimi alimentari troppo restrittivi, se possono nuocere a un adulto, in età infantile possono causare danni anche più gravi, come deficit vitaminici, ritardo nell’accrescimento, nonché porre delle basi per uno stile di vita non corretto.
Si rende pertanto necessario, ancora di più se si tratta di bambini, un riferimento a un dietologo serio, che sappia indirizzare il paziente e la famiglia verso scelte terapeutiche e comportamentali pratiche, efficaci e non traumatiche.
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