Dott.ssa Laura Rabbione
Medico Dietologo - Torino e Pinerolo

Perché non riesco a seguire la dieta?

Cambiare le abitudini alimentari non è facile. Se così non fosse, allora non si presenterebbero nel mio studio così tanti pazienti all’ennesimo tentativo di perdere peso.

Se è difficile decidere di cambiare città, automobile o abito (tutte cose che stanno fuori di noi), figuriamoci quanto è difficile cambiare alimentazione:  visto che, come si dice, noi “siamo quello che mangiamo”, cambiare alimentazione implica una rivoluzione che parte e arriva nel profondo.

Il termine “alimentazione” può significare solo rifornimento quando parliamo della nostra automobile; ben altra cosa è per l’essere umano. Innanzitutto noi ci alimentiamo usando tutti i sensi, tanto è vero che i processi digestivi sono attivati dalla vista e dall’olfatto ancor prima che il cibo sia degustato. Inoltre siamo in grado di stabilire, per esempio, la fragranza del pane non solo toccandolo, ma anche solo ascoltandone il rumore mentre lo si spezza.

E che dire, poi, del valore conviviale, sociale e affettivo che ci lega al cibo: non si può di certo ignorare che il cibo stimola i centri cerebrali del piacere e che molte decisioni (forse le più importanti) spesso si prendono a tavola…

Per questi motivi seguire uno schema alimentare non significa appendere la dieta sul frigo e proporsi di seguirlo alla lettera dall’indomani: se si inizia così, lo schema sarà a breve riposto nel cassetto insieme alle altre diete “che non funzionano”.

Il cambiamento, invece, deve essere personalizzato a partire non solo una riorganizzazione dei pasti, ma anche dal contesto del singolo paziente: io ritengo necessario, in sede di visita, indagare sullo svolgimento della giornata di ogni paziente: quali sono i suoi impegni lavorativi e famigliari? Fa la spesa e cucina in prima persona o “trova pronto”? Può organizzarsi diversamente, magari dedicando un po’ di tempo anche all’attività fisica, e ,soprattutto, lo vuole  fare? Che cosa sa già e come posso io essere utile?

Penso che un bravo dietologo debba saper personalizzare non solo la dieta, ma anche il modo di praticarla, senza mai trascurare le cause di “sconforto” che riducono la motivazione alla terapia e dunque il successo della dieta: una bassa autostima e la convinzione di non potercela fare sono sicuramente ostacoli frequenti, ma anche superabili se riconosciuti e opportunamente affrontati.

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